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Saluto del Dott. Davide Terranova

Il saluto del Dott. Terranova al Dott. Renato De Magistris

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Frutta oleosa

OLIVE

La conoscenza del cibo L’IMPORTANZA DELLA CONOSCENZA DEL CIBO SENZA SACRIFICARE IL PROPRIO GUSTO PER RAGGIUNGERE IL PROPRIO BENESSERE PSICO-FISICO PER NON ESSERE DIPENDENTI DAI FARMACI E DAL CIBO PROF. RENATO DE MAGISTRIS Ingrediente protagonista della tradizione mediterranea, le olive sono ricche di grassi monoinsaturi e polifenoli. Storia e botanica delle olive Le olive sono il frutto della pianta Olea europaea L., le cui origini risalgono all’Asia caucasica, ma che nel tempo è diventata una delle coltivazioni simbolo del Mediterraneo. L’oliva, infatti, non è impiegata solo nella produzione di olio, ma è protagonista di molte ricette e preparazioni della tradizione italiana. Ne esistono numerose varietà, alcune più indicate per l’estrazione dell’olio, altre per il consumo da tavola, altre ancora per entrambi gli scopi. Per il colore della buccia vengono suddivise in due grandi categorie: olive verdi e nere, che differiscono l’una dall’altra anche per alcune caratteristiche sensoriali e nutrizionali. Uno dei metodi più classici per la conservazione delle olive è la salamoia, che consente, inoltre, di smorzare il gusto amarognolo di alcune varietà. Questa preparazione, però, aumenta notevolmente il contenuto di sodio e pertanto, è opportuno sciacquarle con attenzione prima del consumo. Aspetti nutrizionali delle olive Sebbene considerate un frutto dalla classificazione botanica, le olive presentano una distribuzione dei nutrienti molto differente. Per questo, la porzione non è la stessa: si consiglia di non consumare più di 6-8 frutti medi, considerando anche l’elevato apporto di sale. Il loro contenuto di acqua e di carboidrati è decisamente inferiore rispetto agli altri frutti, mentre è presente una percentuale considerevole di lipidi. Questi appartengono soprattutto alla classe dei monoinsaturi, il cui consumo risulta associato ad un aumento dei livelli di colesterolo “buono” HDL. L’apporto calorico, soprattutto per le olive nere, rimane comunque abbastanza elevato e quindi è preferibile assumerne quantità moderate. Per quanto riguarda i micronutrienti, sono presenti discrete quantità di potassio che possono contribuire in piccola parte al raggiungimento del fabbisogno giornaliero di questo minerale. Scienza degli alimenti Le olive e l’olio d’oliva, considerati tra i prodotti più rappresentativi della Dieta Mediterranea, sono da tempo oggetto di numerosi studi. L’attenzione degli scienziati si è concentrata soprattutto sul loro elevato contenuto di polifenoli, in particolare flavonoidi. Questi fitocomposti hanno mostrato effetti positivi come antiossidanti, nella riduzione dell’infiammazione e nella prevenzione delle patologie cardiovascolari; si sta ancora indagando, invece, sul loro ruolo nella prevenzione dei tumori e delle malattie neurodegenerative. Articoli Correlati Frutta oleosa La conoscenza del Cibo OLIVE Scopri di più Frutta oleosa La conoscenza del Cibo NOCE DI COCCO Scopri di più Frutta oleosa La conoscenza del Cibo AVOCADO Scopri di più

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NOCE DI COCCO

La conoscenza del cibo L’IMPORTANZA DELLA CONOSCENZA DEL CIBO SENZA SACRIFICARE IL PROPRIO GUSTO PER RAGGIUNGERE IL PROPRIO BENESSERE PSICO-FISICO PER NON ESSERE DIPENDENTI DAI FARMACI E DAL CIBO PROF. RENATO DE MAGISTRIS È ricco di fibre insolubili che aiutano a rimanere sazi a lungo e salvaguardano la salute del nostro intestino Storia e utilizzo della noce di cocco La noce di cocco è il frutto della pianta Cocos nucifera, appartenente alla famiglia delle Arecaceae (Palmae), sottofamiglia delle Cocoideae. È un importante fonte di nutrimento per milioni di persone, soprattutto nei paesi tropicali, come le Filippine e l’India. Dalla noce di cocco, oltre alla polpa che viene consumata fresca o disidratata, si ricavano diversi prodotti. Il più noto è forse il latte di cocco, un liquido dolce ottenuto aggiungendo acqua calda alla polpa macinata. Troviamo poi l’olio, apprezzato in cucina per l’elevato punto di fumo; il burro, utilizzato in molti cosmetici e l’acqua di cocco, dissetante e ricca di sali minerali. Quest’ultima può essere un’ottima bevanda rinfrescante per la stagione estiva, avendo cura di evitare i prodotti con zuccheri aggiunti. Dalla linfa della palma si ricava infine lo zucchero di cocco, che ha caratteristiche simili allo zucchero e si può utilizzare, sempre nelle quantità consigliate, come alternativa nella preparazione di dolci a seconda dei propri gusti. Aspetti nutrizionali della noce di cocco Il cocco, rispetto agli altri frutti, presenta una minor quantità di acqua e un maggiore apporto calorico. Questo è dovuto principalmente al suo elevato contenuto di grassi saturi, che vengono metabolizzati dall’organismo per produrre energia. Le linee guida italiane raccomandano un’assunzione di questi grassi al di sotto del 10% del fabbisogno calorico giornaliero, un eccesso infatti potrebbe portare ad un aumento dei livelli di colesterolo nel sangue. Pertanto meglio non esagerare nel consumo di cocco, ma limitarsi a piccole porzioni, alternandolo con altre tipologie di frutta. È un alimento ricchissimo di fibre che rallentano l’assorbimento degli zuccheri e aiutano a mantenersi sazi a lungo. Le fibre insolubili contenute nel cocco, inoltre, hanno un’azione benefica per l’intestino, contribuendo a prevenire numerose patologie, tra cui il tumore al colon. Altra nota positiva è il contenuto di potassio, presente in buone quantità anche nell’acqua di cocco. Un’assunzione adeguata di questo minerale, infatti, aiuta a mantenere nella norma i valori di pressione arteriosa. Articoli Correlati Frutta oleosa La conoscenza del Cibo NOCE DI COCCO Scopri di più Frutta oleosa La conoscenza del Cibo AVOCADO Scopri di più

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AVOCADO

La conoscenza del cibo L’IMPORTANZA DELLA CONOSCENZA DEL CIBO SENZA SACRIFICARE IL PROPRIO GUSTO PER RAGGIUNGERE IL PROPRIO BENESSERE PSICO-FISICO PER NON ESSERE DIPENDENTI DAI FARMACI E DAL CIBO PROF. RENATO DE MAGISTRIS Preziosa fonte di grassi monoinsaturi e vitamina E, è una buona idea per un aperitivo o per arricchire un’insalata Storia e botanica dell’avocado L’avocado è il frutto della Persea americana Mill., pianta originaria dell’America Centrale, conosciuta già in epoca precolombiana. Nel Mediterraneo è diffuso soprattutto in Israele e Spagna mentre in Italia, sebbene nelle regioni meridionali il clima sarebbe idoneo, la coltivazione è limitata a pochi ettari. Nonostante ciò il consumo del frutto, negli ultimi anni, è diventato sempre più popolare anche nel nostro paese, e la richiesta è soddisfatta quasi interamente grazie alle importazioni. Esistono diverse tipologie di avocado, che si differenziano tra loro per il colore della buccia. Questo varia dal verde brillante al verde scuro, tipico dell’avocado Hass, considerato da molti quello con il miglior gusto. Per il suo sapore neutro e la consistenza cremosa, l’avocado viene spesso utilizzato in preparazioni salate: ad esempio, insieme a pomodori, cipolla e succo di lime, costituisce la base della salsa guacamole, ideale come aperitivo, in abbinamento a toast o crostini integrali. Aspetti nutrizionali dell’avocado L’avocado, rispetto alla media dei frutti, ha un ridotto contenuto d’acqua e un elevato contenuto di lipidi. Per questo, insieme ad olive e cocco, è classificato nella categoria della frutta oleosa. Sebbene la composizione dei grassi sia prevalentemente monoinsatura, i cosiddetti grassi buoni, il suo consumo deve essere moderato. Un avocado grande (c.ca 300 g) contiene difatti la stessa quantità di grassi presenti in circa 6 cucchiai di olio extravergine d’oliva. Se si pone l’attenzione sugli altri macronutrienti, l’avocado ha un modesto contenuto di proteine e, come si può immaginare dal suo gusto poco dolce, di zuccheri semplici. Anche l’apporto di fibra è piuttosto contenuto, ma può comunque contribuire in piccola parte al raggiungimento del quantitativo giornaliero raccomandato di 25-30 g. È una preziosa fonte di micronutrienti, in particolare di vitamine liposolubili. 100 g di avocado soddisfano circa la metà del fabbisogno di vitamina E per entrambi i sessi. Buono è anche il contenuto di vitamina K, coinvolta nel processo di coagulazione del sangue e nel metabolismo osseo. Essendo l’avocado un frutto oleoso e comunque presente sulle tavole degli italiani da pochi anni, non è stata finora stabilita dalla Società Italiana di Nutrizione Umana la porzione di consumo standard. Tuttavia considerando il suo apporto di lipidi, una quantità ragionevole all’interno di un pasto può essere intorno ai 50-60 grammi. Scienza degli alimenti Numerosi studi hanno indagato l’associazione tra il consumo di avocado e gli effetti sullo stato di salute, i risultati ottenuti sono promettenti. In particolare, l’avocado desta grande interesse nel mondo scientifico per il suo contenuto di acidi grassi monoinsaturi. Un moderato consumo di avocado, infatti, sembra associato ad un miglior metabolismo dei lipidi, con riduzione del colesterolo totale e LDL e un aumento dei livelli di colesterolo buono, HDL. Sono stati osservati effetti positivi anche su ipertensione e obesità, ma sono in corso studi per ulteriori conferme. Questo frutto presenta, inoltre, un buon contenuto di polifenoli, fitocomposti che in studi in vitro, hanno dimostrato attività anti-infiammatoria e antiossidante. Tuttavia, tali molecole sono presenti prevalentemente nella buccia e nel seme dell’avocado, pertanto, consumandone la polpa, se ne assumono solo piccolissime quantità. Articoli Correlati Frutta oleosa La conoscenza del Cibo NOCE DI COCCO Scopri di più Frutta oleosa La conoscenza del Cibo AVOCADO Scopri di più